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Terracini, Umberto Elìa.

Uomo politico italiano. Segretario dal 1914 della federazione giovanile socialista del Piemonte, fu tra i fondatori del gruppo torinese di Ordine Nuovo e del Partito Comunista; dal 1921 membro del Comitato centrale, nel 1926 fu nominato direttore dell'edizione milanese dell'"Unità", ma nel settembre dello stesso anno venne arrestato e condannato a 23 anni di reclusione. Ottenuta l'amnistia nel 1937, venne confinato a Ventotene e infine liberato nel 1943. Trascorso un breve periodo in Svizzera, si unì ai gruppi della Resistenza e nel 1944 divenne segretario del Governo della Repubblica dell'Ossola su designazione del CNLAI. Nel 1945, rientrato tra le file del PCI dal quale si era allontanato nel 1943 per dissidi con il Comintern, fu deputato della Costituente, della quale assunse la presidenza per un anno (1947-48) dopo le dimissioni di Saragat. Nel 1948 venne eletto senatore e dal 1958 al 1973 fu presidente del gruppo parlamentare comunista. Successivamente si occupò del Centro studi per la riforma dello Stato, oltre a curare le edizioni dei suoi carteggi dal carcere e dal confino e a dedicarsi alla saggistica politica. Tra le sue opere ricordiamo: Cinque no alla DC (1978); Un'intervista sul comunismo difficile (1978); Quando diventammo comunisti (1981) (Genova 1895 - Roma 1983).